Pistoia, 29 gennaio 2010 - «Non mettiamoci in allarme, ma il primo pensiero che viene in mente è che passi una parte di te a tuo figlio, non solo nel concepirlo ma anche nell’allattamento». Risponde così una giovane mamma che in questo periodo sta allattando, quando le domandiamo cosa prova nell’apprendere che è risultato contaminato da diossina il latte materno analizzato su donne che hanno sempre vissuto nell’area di ricaduta dell’inceneritore di Montale. La notizia che si è diffusa con la comunicazione dei risultati di alcuni test commissionati dal Comitato contro l’impianto di incenerimento dei rifiuti della Piana pistoiese non ha tardato a generare preoccupazione fra i cittadini. Prima di tutto fra i genitori che adesso temono per la salute dei loro bambini. Sapere che nel latte di alcune mamme sono state trovate tracce di Pcb e diossina è stato uno choc per molti di coloro che abitano nei pressi dell’impianto gestito dal consorzio Cis.

«Con l’allattamento passi al figlio quello che il tuo organismo ha raccolto in una vita, anche a livello ambientale — prosegue la giovane mamma. C’è il rischio che nascano in noi mamme dei problemi, dei dubbi, pensando alle tante sostanze inquinanti che possiamo assimilare con l’alimentazione e attraverso quello che si respira». Cosa chiedere a chi è proposto alla tutela della salute ed ai controlli sugli inquinanti? «Chiediamo di vigilare bene, non in maniera approssimativa — risponde ancora la giovane mamma. Questa è materia in cui nulla deve essere lasciato al caso. Chi è predisposto a tutelare la salute ed a vigilare sulle sostanze inquinanti deve avere un comportamento che faccia sentire più protette le mamme, in modo da vivere più serenamente la delicata fase della vita in cui si concepisce e si allatta un bambino».

Il comitato ha promosso a proprie spese le analisi con lo scopo di mettere in luce le lacune negli esami condotti periodicamente da Asl e Arpat da quando, nel novembre 2007, l’inceneritore venne riaperto dopo la chiusura per diossina oltre i limiti di legge. Le reazioni ai risultati non hanno tardato ad arrivare. «Ho allattato due figli, alla luce di questi risultati non so se lo rifarei — afferma un’altra mamma. Vivo davanti all’inceneritore, talvolta non so se aprire le finestre o tenerle chiuse, tanto è il fumo e la puzza, che sicuramente inquinano, nonostante continuino a ripeterci che tutto va bene. Spero che sulla base di questi risultati vengano presi provvedimenti seri. Purtroppo — aggiunge con amarezza la signora — non abbiamo nessuna certezza che chi è preposto alla tutela della salute faccia veramente il suo dovere. Nella nostra zona tumori e asma, anche nei bambini, sono in continuo aumento. Come possono continuare a dirci che va tutto bene?».