{{IMG_SX}}Città di Castello, 3 ottobre 2008 - Un finanziamento a fondo perduto di 260mila euro a carico del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006, chiesto ed ottenuto da un Consorzio dell'Alta Valle del Tevere per lavori di ripristino di una strada vicinale tra i comuni di Città di Castello e Pietralunga. Era tutta una frode ai danni dei bilanci della Comunità Europea, dello Stato e della Regione Umbria.

 

L'ha scoperta la Guardia di Finanza di Città di Castello che ha denunciato all'autorità giudiziaria 12 persone, informando anche la Procura Regionale della Corte dei Conti di Perugia. Varie le ipotesi di reato, dall'associazione per delinquere finalizzata alla truffa per l'ottenimento di erogazioni pubbliche, al falso,
all'emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti. Dalle indagini è emerso come gran parte del progetto era meramente fittizio ed era stato architettato ad hoc per poter beneficiare dei fondi pubblici.

 

"Il 'consorzio' - spiega una nota delle Fiamme Gialle - era stato promosso e costituito su iniziativa del solo proprietario dei terreni attraversati dalla strada da sistemare, mentre gli altri 'soci' avevano avuto un
ruolo meramente simbolico".
Altrettanto fittizie si sono rivelate le spese documentate per giustificare l'importo del progetto e gonfiare i costi sui quali parametrare il finanziamento, ammissibile nel limite massimo del 70 per cento del valore delle opere da realizzare (circa 370.000 euro).

 

Avvalendosi di una sofisticata architettura contabile, prosegue la nota, il falso consorzio aveva presentato alla Regione fatture per operazioni inesistenti del valore di oltre 200.000 euro, emesse da 2 società del frosinate che le Fiamme Gialle hanno dimostrato essere amministrate da due prestanome, prive di struttura commerciale e sprovviste di attrezzature e macchinari. Per portare a termine la truffa, il 'consorzio' si è avvalso della compiacenza di tecnici e consulenti, tra cui un geometra della Regione, che hanno redatto i computi metrici delle opere e delle spese in misura superiore al reale, oltre ad aver attestato falsamente gli avanzamenti e l'ultimazione dei lavori.