Firenze, 23 giugno 2008 - Una tremenda disgrazia. Il giorno dopo la morte di Marco Leonardi, il 17enne di Cerbaia annegato nel lago di San Zanobi, resta lo strazio della famiglia. Della madre Rosa, del fratello Andrea e del padre Umberto, che piangono il giovane strappato alla vita da un destino infame che lo attendeva nelle acque fangose del lago nei boschi di Casignano a Scandicci. Un lago di proprietà privata, che tuttavia è molto frequentato dai residenti della zona, tra Scandicci e la Valdipesa.

 


Ieri i carabinieri hanno convocato il fattore che ha la responsabilità di quei terreni. L'uomo avrebbe raccontato di come i cartelli con il divieto di balneazione affissi lungo le sponde del lago siano sistematicamente staccati dai 'bagnanti' che scelgono le sponde rocciose per prendere il sole durante le giornate di calura. Come sabato, quando Marco è arrivato con gli amici per fare il bagno e si è tuffato per non uscire più da quelle acque verdi e fangose.

 

Al lago si può arrivare da due strade: dalla via di Casignano, che è stata recentemente riaperta dopo i lavori per la terza corsia, oppure scendendo dalla carrareccia del parco di poggio Valicaia. Dai due lati sono arrivati i soccorsi nel giorno della tragedia.

 

La morte del diciassettenne, è stata una tragedia per l'intero paese di Cerbaia. Tanto è stato il dolore e la disperazione tra i familiari del giovane, ma anche tra i residenti del paese. Appresa la notizia della morte di Marco, la società sportiva che ha promosso la Festa Arte e Sport in corso a Cerbaia, si è riunita con il comitato dei festeggiamenti. Alla fine è stato deciso di rinviare a domenica prossima, 29 giugno, tutte le manifestazioni culturali che avrebbero dovuto tenersi ieri. Sabato sera, nell'area dei festeggiamenti, il clima non era certo da inizio estate, da spensieratezza: Rosa, la madre di Marco e Andrea, infermiera, quando poteva dava una mano all'organizzazione della festa e delle altre manifestazioni dell'Us Cerbaia. Lo faceva nonostante la naturale riservatezza della famiglia Leonardi, da qualche anno a Cerbaia, non molto conosciuta per il resto in questo paese di periferia che conta 1500 abitanti. «Esprimiamo il nostro cordoglio alla famiglia Leonardi — ha detto ieri Luciano Poggiali, dell'Us Cerbaia — siamo loro vicini in questo dramma. Rosa, la mamma, è una donna straordinaria. Quando ha potuto, è sempre venuta ad aiutarci nell'organizzare le manifestazioni. Una donna sorridente brava». Qui la voce di Poggiali si incrina, per il pianto: «Li capisco, anch'io dieci anni fa ho perso un figlio in circostanze tragiche, so quello che stanno passando». «Non conoscevamo molto bene Umberto Leonardi, il padre del giovane scomparso — conclude Poggiali — solo qualche parola ogni tanto, comunque una famiglia davvero perbene. Questo è un lutto cittadino, un dramma che ci sconvolge e ci segna tutti».

 

E ora, dopo la tragedia, serve più attenzione per gli specchi d'acqua a scopo irriguo che sono disseminati sulle colline che da Scandicci vanno fino a San Casciano. Nella zona ci sono 4 o 5 invasi, tutti destinati all'irrigazione e in un caso alla pesca sportiva. Servono provvedimenti per rendere sicuri questi laghi, per fare sì che non diventino luoghi di morte, visto che non appena arriva l'estate in molti giovani e meno giovani scelgono di passare qualche pomeriggio al fresco facendo il bagno e prendendo il sole in queste zone.